Wednesday, March 08, 2006

WORD'S CORNER n°3: Lester Bangs

Il cronista più acido e psichedelico. Il giornalista più morboso della storia del rock. Il Rock con la macchina da scrivere al posto degli amplificatori in feedback. Il fondatore di parole come “Punk” o “Metal”. Il censore e l’innamorato. La sentinella contro la morte del rock. Lo scrittore del manifesto del punk. Analisi sociologica della musica e giornalismo dal basso, goliardico, passionale, che riesce ad indignarsi come un innamorato geloso.
È fresco di stampa un nuovo volume di raccolta di articoli (“Deliri, desideri, distorsioni” contiene recensioni e saggi spietati su Patti Smith, Rolling Stoner, Bob Marley, Jimi Hendrix, Miles Davis…) edito da minimum fax come seguito della “Guida ragionevole al frastuono più atroce”.

"In una qualsiasi periferia di questa nostra terra di occasioni, si può realizzare il sogno utopico di far di chiunque un artista; e questa è la prova definitiva che il rock'n'roll è la più democratica di tutte le forme d'arte". Lester Bangs

Breve guida ragionevole a un critico militante a cura di Ben Crood

Erik Chilly
PS rassegna stampa: ALIAS di questa settimana (n° 394) uscito sabato in allegato a “il manifesto” ha un articolo meraviglioso sulla funzione sociale e culturale svolta dalle t-shirt (dai Greatful dead a Totti, dai Clash a Calderoli)… geniali! RUMORE di questo mese mi sta masturbando con l’intervista agli Yeah Yeah Yeahs (in uscita l’album “Show your bones”) e un reportage da acquolina in bocca su Serge Gainsburg (con tanto di discografia non ragionata e intervista a Jane Birkin) … quanto è difficile scrivere poesie pop!!!!

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