WORD'S CORNER n°4: Andrea Pazienza
Andrea Pazienza… chi lo ha annunciato come un fumettista? Chi ha osato etichettarlo come disegnatore soltanto o come antesignano della comunicazione più pop? Chi si è fermato solo alle sue vignette? Chi ha osato raccontarlo? Impossibile imbrigliare il vento o i suoi derivati.
“La pazienza ha un limite, Pazienza no!”
Segue in sovrimpressione una poesia assai intima e sprezzante e limpida e sinceramente scomoda (edita da Einaudi nel volume “Paz”) del ’74. meraviglia delle meraviglie.
Erik Chiller
TASTO LE MIE PIANTE DI NEVE
Tasto le mie piante di neve
Volo sulle tue angosce
Riversano amore sulle mie membra
E s’agitano a farmi morire
Vorrei non mi guardassi rapita
Ma diventassi per un attimo pratica
Non puoi dirmi di fare tesoro
Fai quello che vuoi
Ho bisogno di sentirmi guidato
Dalla tua fantasia di donna che sa
Ritorno ad un tempo ubriaco
Della tua pelle soffice
Quando per un tuo sorriso prezioso ero disposto
A rinunciare alla parte migliore di me
Quando per i tuoi occhi di niente
Mi trascinavo idiota e stanco
Quando per tutta la gente
Ero un solitario
Acrobata santo
Per non averti mai chiesto nulla
Che andasse oltre la tua dimensione
Catastrofica e ridicola insieme
Di ricca fanciulla ragazza perbene
Ora la mia vena è esaurita
Ti giuro non oso parlare
Per farti star male un momento per bene
Per farti capire per riuscire ad amare
Ho chiesto soldi alle mie sicarie
Ho chiesto in ginocchio un mese di tempo
Le mie promesse le ho rispettate ed ancora
Della tua infedeltà sono monastico tempio
Non riuscirei mai continuando
A fingermi ancora mercante di noia
Si vende a peso o a metro quadrato
Nella mia anima è un vero lerciaio
Sono disposto ancora ad una cosa amore
Vecchia giovane vamp
A ritruccare il mito della tua gloria
All’altare nascosto della viltà
Per consolarmi osservando l’immagine
Dei tuoi capelli da capogiro
Delle sacre bibbie del tuo seno
Che troppo spesso ho confuso con Dio.
“La pazienza ha un limite, Pazienza no!”
Segue in sovrimpressione una poesia assai intima e sprezzante e limpida e sinceramente scomoda (edita da Einaudi nel volume “Paz”) del ’74. meraviglia delle meraviglie.
Erik Chiller
TASTO LE MIE PIANTE DI NEVE
Tasto le mie piante di neve
Volo sulle tue angosce
Riversano amore sulle mie membra
E s’agitano a farmi morire
Vorrei non mi guardassi rapita
Ma diventassi per un attimo pratica
Non puoi dirmi di fare tesoro
Fai quello che vuoi
Ho bisogno di sentirmi guidato
Dalla tua fantasia di donna che sa
Ritorno ad un tempo ubriaco
Della tua pelle soffice
Quando per un tuo sorriso prezioso ero disposto
A rinunciare alla parte migliore di me
Quando per i tuoi occhi di niente
Mi trascinavo idiota e stanco
Quando per tutta la gente
Ero un solitario
Acrobata santo
Per non averti mai chiesto nulla
Che andasse oltre la tua dimensione
Catastrofica e ridicola insieme
Di ricca fanciulla ragazza perbene
Ora la mia vena è esaurita
Ti giuro non oso parlare
Per farti star male un momento per bene
Per farti capire per riuscire ad amare
Ho chiesto soldi alle mie sicarie
Ho chiesto in ginocchio un mese di tempo
Le mie promesse le ho rispettate ed ancora
Della tua infedeltà sono monastico tempio
Non riuscirei mai continuando
A fingermi ancora mercante di noia
Si vende a peso o a metro quadrato
Nella mia anima è un vero lerciaio
Sono disposto ancora ad una cosa amore
Vecchia giovane vamp
A ritruccare il mito della tua gloria
All’altare nascosto della viltà
Per consolarmi osservando l’immagine
Dei tuoi capelli da capogiro
Delle sacre bibbie del tuo seno
Che troppo spesso ho confuso con Dio.
2 Comments:
Giovedì 25 ore 22.oo
pub ERGOT ( pressi di p.s.Biagio)
READING JAZZ su FEDERICO GARCIA LORCA!
Letture: Gioia Perrone
Batteria: Alessandro Semprevivo
Chitarra :Donatello Palermo
Contrabbasso: Michele Colaci
Mitralika-g.
;)
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