Thursday, November 02, 2006

KILLER SERIALI & POP SOUNDTRACK


È il 2 novembre anche quest’anno e piove e il tempo si volta a tramontana che trapassa. Scelgo i Kraftwerk come colonna sonora autoptica e frigida.
Il tema del giorno è: “che musica ascolteranno mai i serial-killer”?
Le risposte sono fornitemi da:
-DENNIS COOPER, scrittore contemporaneo statunitense a metà strada tra Burroghs e Vonnegut (e influenzato dichiaratamente dalla dark-wave dei Joy Division, dei Bauhaus, di Siouxie & the Banshees, dei Jesus & Mary Chain, etc.) fonda la sua ricerca sui turbamenti e sui più sordidi segreti dei teenager nell’america della Mtv generation e di “Bowling to Colombine”. I giovani protagonisti dei romanzi di Cooper, malgrado l’efferatezza dei loro crimini, mantengono intatta un’aura di purezza. Del suo recente romanzo “I miei pensieri perduti” (ispirata dalla decina di sparatorie eseguite da adolescenti nell’america degli ultimi anni) egli racconta: “Volevo approfondire l’argomento senza liquidarlo come una diretta conseguenza della violenza contenuta in “Matrix” o nei concerti di Marylin Manson, come avevano fatto i mass media. (…)Mi ha colpito la confessione registrata da un teenager, uno di quelli che non hanno fatto notizia, forse perché non corrispondeva affatto al profilo tracciato dai media di questi giovani killer: non giocava ai videogames, non ascoltava musica trasgressiva. E i suoi genitori erano persone garbate. Mentre registrava la sua confessione il ragazzo era fuori di se, piangeva in modo isterico, e cercava di raccontare disperatamente ciò che aveva fatto come se avesse un senso, mentre ciò che usciva dalla sua bocca era del tutto insensato.”
-JHON LYDON, cioè il rinascimento di Jhonny Rotten dopo i Sex Pistols. Con i Public Image Ltd (P.I.L.) pubblica nel ’79, sul secondo LP “Second Edition” (più noto come Metal Box), un brano titolato “Poptones”. Ho letto su RUMORE di questo mese, che il brano è ispirato ad una storia comparsa sui giornali. Pare che “una ragazza fosse stata legata, bendata e buttata nel cofano da due uomini che, dopo aver guidato a lungo nella campagna inglese, l’avevano liberata nei boschi. Per tutto il tragitto avevano ascoltato incessantemente un nastro con una canzone “strana e inconfondibile”. La ragazza non l’aveva dimenticata.(…) La ragazza di Bastogne non ha fatto una bella fine. La canzone nella macchina dei rapitori non era dei P.I.L.” (Maurizio Blatto sulle pagine di RUMORE #177)
La risposta è nei versi di Lydon: “the cassette played poptones”… dallo stereo uscivano canzonette pop.

avete altri aneddoti da mettere a tavola?

Kiss Kiss
Bit Bang
Erik Killer

PS a proposito di Poptones
: è reperibile sulle frequenze pugliesi di Radio Popolare Taranto un settimanale in onda ogni martedì a partire dalle 22.30 fino a mezzanotte inoltrata. La trasmissione risponde al nome “Pop.tones – anatomia dell’underground“ per l’appunto. Le scalette delle puntate precedenti sono disponibili sul sito del programma: www.poptones.splinder.com. Potrebbe prefigurarsi come una valida alternativa alle serate casalinghe feriali invernali al gusto di pile (si legge pail).
Lo dico per voi mica per me. Tzè.

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

La casalinga di Voghera pensa che Pupo sia una personcina a modo, ma si dice che abbia scritto "gelato al cioccolato" durante un viaggio in Congo... brrr... agghiacciante.

7:22 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ciao Erik,
Il Patrick Bateman di 'American Psycho' di Ellis ascoltava Genesis, Huey Lewis & The News e Whitney Houston (!!!). I pazzoidi seriali di Dennis Cooper ascoltano dark o post-punk, di solito. Mi viene poi in mente una scrittrice americana, Poppy Z. Brite. E' legata al movimento gotico, è amica di Courtney Love, e ha scritto un romanzo a dir poco controverso, 'Exquisite Corps' (Cadavere Squisito), ambientato a New Orleans, con protagonisti due serial killer cannibali che per inciso ascoltano roba gothic e dark (ricordo che i Bauhaus venivano esplicitamente citati...). Poi c'era il Buffalo Bill del Thomas Harris de 'Il Silenzio degli Innocenti' che adorava la dance elettronica ( e del resto in una sequenza del film di Demme balla al ritmo di un gruppo americano technopop il cui nome adesso mi sfugge). Mi viene in mente poi Neil Gaiman, autore di un fumetto, 'Sandman', molto amato dalla sottocultura dark anglofona. Una sequenza di storie si intitola 'Casa di bambola' e riguardava appunto i serial killer. Lì le citazioni musicali pullulavano, dal dark, tanto per cambiare, alla musica classica... poi c'è un altro autore americano, Boston Teran, che parla di assassini e di musica blues come se niente fosse... insomma, gli spunti sono molteplici e questo, almeno per il momento, è quello che mi viene in mente.

Sergio L. Duma

10:28 AM  
Anonymous Anonymous said...

ho sorriso nel leggere "la mtv generation o bowling to colombine...", e i belli bauhaus, appena conosciuti grazie ad un amico. bel post

9:05 AM  

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