Thursday, April 10, 2008

IL GIGANTE CRESCE STORTO

Molto cresce storto
ma cresce.
Si sporca e non sottrae
anzi aggiunge e mangia.

L’altezza, dalle dita le braccia
si sporca e non sottrae
anzi aggiunge e mangia.

sottocutaneo
istantaneo
come non ti accorgi che i fratelli crescono
finché non partono
talmente piano
che ora è tardi
ora è tardi.

Saturday, February 02, 2008

AT AWARDZ 2007



i dischi più ascoltati del villaggio olimpico:

ORB:
MAD SEASON "Above"
MASSIVE ATTACK "Blue lines"
RADIOHEAD "In rainbows"
RINO GAETANO "Ingresso libero"
SENZA RANCORE FRAN demo

ALBE: RADIOHEAD "In rainbows"
PINK FLOYD "The dark side of the moon"
THE BEATLES "The white album"
IL TEATRO DEGLI ORRORI "Dell'impero delle tenebre"
CREME "Sulla collina puoi seppellire ciò che nn ami più"

DOME:
JENNIFER GENTLE "Midnight room"
THE BEATLES "Anthology 1,2,3"
VERDENA "Requiem"
NIRVANA "Incesticide"
MARTA SUI TUBI "C'è gente che deve dormire"

MIMMO:
NOIR DESIRE "Des visages des figures"
IL TEATRO DEGLI ORRORI "Dell'impero delle tenebre"
VERDENA "Requiem"
COLDPLAY "Parachuttes"
THE SHOES demo

ERIK CHILLY:
CLINIC tutto
BLONDE REDHEAD "23"
LINK WRAY "Rumble!"
THE GRAVEDIGGER V "All black and hairy"
IGGY & THE STOOGES "Fun house"

KISS KISS
BANG BANG

AT

Friday, November 23, 2007

BLACK IS BACK

JIMI HENDRIX voodoo child


SUN RA space is the place


THE DIRTBOMBS


DIZZEE RASCAL sirens


ESG ufo
http://it.youtube.com/watch?v=TF1CqX8cqNg

erik

Wednesday, November 21, 2007

LA GRAVITà PERMANENTE o IL RECINTO

verso dove? questo è il dilemma.
qual'è il suono. che ci stiamo a fare qui.
c'è il signor zampetti che per il suo coordinato aziendale vuole una forte identita che rispecchi le radici della sua azienda, i suoi gusti personali e il suo wayoflife, i suoi colori preferiti, il suo modo di concepire il cliente. è il grafico che si troverà dinanzi avrà un recinto ben dettagliato entro i limiti del quale potrà lavorare ottimamente.
ricordo di aver letto da qualche parte che lou reed tolse i piatti alla batteria dei velvet underground. anche quella è roba da recinto.
si tratta di piantare una bandiera, di tracciare un recinto, di far nascere uno stato e di darci una costituzione. dobbiamo capire chi siamo e dove andiamo.
non possiamo parlare millanta lingue.
forse sono fissato con le sottrazioni, la maieutica e le riduzioni all'osso.
forse lo stiamo già facendo.
bo.

erik chi?ly

Sunday, November 04, 2007

che dire...il caso ha voluto che registrassimo tre brani esattamente 2 anni dopo ambrosia & limone...è stata una giornata stressantedivertentenervosatraumatica...eravamo impreparati a qualcosa di professionale (almeno per noi),ma almeno ci ha fatto crescere...non sarà un vero e proprio demo, ma sicuramente avrete la possibilità di ascoltarli prima o poi...i titoli non ve li dico perchè sono bastardo, ma la settimana prossima con molta probabilità avrete la possibilità di ascoltarli all'indirizzo www.myspace.com/atolimpiosgrr...
sicuramente è oro in confronto al vecchio "lavoro" (eravamo giovani e senza esperienza,sese)

Thursday, October 25, 2007

"COME OGNI AUTUNNO."



Vado?
Ok mi butto... (risate). Che quando torni a battere chiodo sui post di blogger dopo il letargo dimentichi anche come si va in bici, nevvero? Si.

E' arrivato l'autunno e dichiaro il mio amore incondizionato verso i Blonde Redhead.
"Come ogni autunno" mi risponde composta e niente affatto sorpresa Simona, quando le confido che sono definitivamente schiavo solo ora di "23".*

Poi c'è di mezzo Mike Mills (forse anche venezia e sicuramente il Maccarrone di Mister Iroki) che con un video dei suoi a illustrato a diapositive il singolo "Top Ranking" (quanto a me la canzone più bella dell'album, anche solo per l'andazzo beat della batteria e per l'anoressia eterea della voce di Kazu)... forse nel video c'è Schiele con le sue anatomie scomode o forse solo la dance anni '70.

I Blonde Redhead sono un tunnel di colla. non ne esci e sei in un santuario.
Dovevo.
Limone.

erik

*forse dovevano trascorrere 23 ascolti...che poi è solo un caso che io abbai anche visto la scorsa settimana "il numero 23"(poteva finire a 3/4 e sarebbe stato tanto meglio!) e che nella Lingua dei Segni (LIS) dei sordi con il segno '23' si indica la stupidità...

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Friday, October 19, 2007

jennifer gentle - the midnight room-


I Jennifer Gentle (one man band guidata da Marco Fasolo) non è il solito gruppo indie italiano. Sembra quasi che abbiano vissuto in un mondo a parte, e forse grazie a questo sono riusciti a varcare i confini nazionali e a suonare addirittura in Cina. Ma sicuramente non perché la loro musica si sia aperta a qualche nuova tendenza commerciale. Anzi, con questo nuovo lavoro (scritto, suonato e cantato dal solo Marco Fasolo in una casa sperduta nelle pianure del Polesine, che ha perso per strada anche lo storico batterista Alessio Gastaldello) i Jennifer Gentle si chiudono ancora di più in quelle atmosfere solo accennate nel precedente “Valende”.
Non c’è una struttura precisa. Si parte con la spettrale “Twin Ghosts” che sembra una litania per finire con “Come Closer” che viaggia sulle stesse frequenze. Pezzi pop ce ne sono (“Take My Hand”, “Electric princess”) e come al solito Syd Barrett fa capolino in ogni canzone, ma stavolta influenzato da chitarre simil Link Wray (compositore sconosciuto ai molti, ma famoso per aver suonato la colonna sonora della serie televisiva di Batman negli anni ’70 n.d.a) come per esempio in “Telephone Ringing” e “It’s in her eyes” stupendo per come combinano rock, psichedelia e musica da film alla Nino Rota . “The Ferryman” è una danza barocca e nebbiosa ed è forse uno dei pezzi migliori. In “Mercury Blood” le chitarre anni ’50 si incrociano col suono ridicolo e allo stesso tempo inquietante dei kazoo in un brano folk adornato di contrappunti ripetitivi di chitarra e tastiera.
Si continua con brani deliranti come “Quarter to Three” per arrivare all’apice con un piano impazzito e stonato dell’anarchica “Granny's House”.
Questo album è il disco più personale della formazione padovana. L’atmosfera è buia, notturna, febbrile e allucinante. La psichedelica è diventata meno tradizionale rispetto ai lavori precedenti dando la possibilità a Fasolo di coniugare l’influenza del rock n’ roll anni ’50 a quella dei compositori europei.
Sicuramente un ottimo lavoro che in poco più di trenta minuti fa “viaggiare” come direbbe qualcuno. E per quanto la produzione e realizzazione mi viene in mente il proverbio “Chi fa da sé…”
dome