Friday, November 24, 2006
Friday, November 10, 2006
IL 24 ESCE STATI DI IMMAGINAZIONE: il nuovo album della PFM
Ci siamo ormai manca poco e il 24 novembre uscirà l'album della mia band preferita la PFM. Un gruppo capace di pubblicare 37 cd, e all'età di 60 anni passati di stare ancora su i palchi di mezzo mondo a divertire e divertirsi.
Da poco hanno messo un altro colpo l'opera rock DRACULA, un cd di rock 70's uscito nel 2005 e ora cosa si inventano?STATI DI IMMAGINAZIONE!!!
Sarà un cofanetto che conterrà l'album vero e propio più un dvd. Nel dvd strizzano l'occhio agli Area di Event 76; il concerto in cui gli Area usarono vari foglietti per ogni componente della band e suonavano quello che li veniva leggendo le varie parole.
La PFM fa qualcosa di simile, infatti nel dvd ci sono delle registrazioni di live, ovvero 9 filmati proiettati dietro la PFM che suone quello che queste immagini fanno scaturire dentro di loro.
Beh che dire?Loro non smetteranno ami di stupirici e io di amarli ora non mi resta altro che aspettare il 24 e poi E' FESTA!!!!!!
peace
ORb
Friday, November 03, 2006
ORb's WINTER PLAYLIST
Ora come mai per tantissimi motivimi credo che sia per me, musicalmente parlando, un periodo molto importante, mi sembra di essere arrivato a un grado di maturazione maggiore, riesco ad ascoltare molta musica diversa, riuscendola ad apprezzare fino in fondo anche grazie ad un ascolto che ora è diventato più attento e impegnato.
Allora cominciamo con la mia playlist per quest'inverno.
Comincio con una piacevole scoperta affidatami dal mio fedele confidente cantautoriale (Davide), che porta il nome di Francesco De Gregori. Si lo so, cavolo che scoperta d'avanguardia!!! eppure io non lo conoscevo per niente; ora mi sto avvicinando al suo ascolto e già mi ha colpito molto, tanto che capita spesso giornate in cui ho in testa solo sue canzoni. I dischi che per ora terrò sul mio comodino: LA DONNA CANNONE e PEZZI.
Il primo perchè contiene una canzone Flirt #1 che è una croce e delizia, è un momento catartico e subliminale. Pezzi, invece, perchè anche se è l'ultimo album ed è d'importanza minore, mi ha iniziato al suo ascolto.
Poi sul mio comodino ci metterò un album più duro, di un gruppo che non smetterà mai di sorprendermi: i Timoria, con il loro 2020 SPEEDBALL, un esempio fantastico di rock duro in italiano, sincero e rabbioso.
Poi in questo periodo sono riuscito a consolidare la mia conoscenza sugli Area, riuscendoli finalmente ad amare del tutto. Ora però mi sto soffermando su alcuni dischi che precendetemente (preferendo i più ben celebri Arbeit, Crac ecc...) non avevo ascoltato con attenzione; per questo consiglio 1978 GLI DEI SE NE VANNO GLI ARRABBIATI RESTANO retrospettiva a 10 anni di distanza del fallimento del '68e poi un live eccezionale come areAzione.
Poi vi propongo una simpatica parentesi allaegra (conosciuta proprio grazie agli Area), cioè il disco ROCK'N'ROLL EXHIBITION, eseguito da grandi nomi come Stratos, Pagani, Tofani e Calloni.
Non è finita qui, infatti, per mesi interi ho ascoltato solo ed esclusivamente De Andrè, quindi scegliere qualche disco è davvero un'impresa, ma decido di mettere sul mio comodino L'INDIANO e STORIA DI UN IMPIEGATO, il primo perchè basterebbe la presenza della canzone SE TI TAGLIASSERO A PEZZETTI a spiegarne il perchè, il secondo perchè npn è un disco, ama un'opera storica, un ritratto di una pagina di storia.
Poi c'è un pò di tempo e spazio per le nuove piacevoli scoperte, che portano il nome di: Morricone, Meganoidi e un disco della mia band preferita la PFM.
Morricone l'ho conoscituo meglio grazie a Michele, ma grazie a lui avevo conosciuto meglio solo il suo lato psichedelico, io invece mi sono innamorato della colonna sonora tratta dal film LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO, un disco che ti fa riflettere, che si lascia ascoltare con armonia,
Poi è il turno dell'ultimo lavoro dei Meganoidi, GRANVANOELI, non più ska e divertimento, ma un disco maturo, compatto e concreto fatto di post rock venato di dark e escursioni strumentali, fantastico, una scoperta davvero piacevole.
Poi è il turno di ULISSE, album molto spesso bistrattato della PFM, che invece a me ha colpito molto, una parentesi di calma che sa farti riaccomodare i pensieri e i problemi.
Infine l'ultimo nome do (sperando di non avervi annoiato) è Andres Segovia, di cui andrebbe bene ogni raccolta, io vi consiglio THE BAROQUE GUITAR.Lui era un genio basta una sola nota per innamorarsene. I suoi arpeggi e la sua chiatarra classica scorrono piano creando tappeti sonori che accompagnano i pensieri.
P.S. E la canzone colonna sonora? Beh io avrei scelto LOVE WILL TEAR US APART dei Joy Division.
Buon ascolto
peace
ORb
:::::PLAYLIST:::::::
De Gregori- La donna cannone
De Gregori-Pezzi
Area-1978 gli dei se ne vanno gli arrabbiati restano
Area-areAzione
Timoria-2020 speedball
Rock'n'roll exhibition
Morricone-La leggenda del pianista sull'oceano O.S.T.
Meganoidi-Granvanoeli
De Andrè-Storia di un impiegato
De Andrè.L'indiano
PFM-Ulisse
Andres Segovia-The baroque guitar
Thursday, November 02, 2006
KILLER SERIALI & POP SOUNDTRACK
È il 2 novembre anche quest’anno e piove e il tempo si volta a tramontana che trapassa. Scelgo i Kraftwerk come colonna sonora autoptica e frigida.
Il tema del giorno è: “che musica ascolteranno mai i serial-killer”?
Le risposte sono fornitemi da:
-DENNIS COOPER, scrittore contemporaneo statunitense a metà strada tra Burroghs e Vonnegut (e influenzato dichiaratamente dalla dark-wave dei Joy Division, dei Bauhaus, di Siouxie & the Banshees, dei Jesus & Mary Chain, etc.) fonda la sua ricerca sui turbamenti e sui più sordidi segreti dei teenager nell’america della Mtv generation e di “Bowling to Colombine”. I giovani protagonisti dei romanzi di Cooper, malgrado l’efferatezza dei loro crimini, mantengono intatta un’aura di purezza. Del suo recente romanzo “I miei pensieri perduti” (ispirata dalla decina di sparatorie eseguite da adolescenti nell’america degli ultimi anni) egli racconta: “Volevo approfondire l’argomento senza liquidarlo come una diretta conseguenza della violenza contenuta in “Matrix” o nei concerti di Marylin Manson, come avevano fatto i mass media. (…)Mi ha colpito la confessione registrata da un teenager, uno di quelli che non hanno fatto notizia, forse perché non corrispondeva affatto al profilo tracciato dai media di questi giovani killer: non giocava ai videogames, non ascoltava musica trasgressiva. E i suoi genitori erano persone garbate. Mentre registrava la sua confessione il ragazzo era fuori di se, piangeva in modo isterico, e cercava di raccontare disperatamente ciò che aveva fatto come se avesse un senso, mentre ciò che usciva dalla sua bocca era del tutto insensato.”
-JHON LYDON, cioè il rinascimento di Jhonny Rotten dopo i Sex Pistols. Con i Public Image Ltd (P.I.L.) pubblica nel ’79, sul secondo LP “Second Edition” (più noto come Metal Box), un brano titolato “Poptones”. Ho letto su RUMORE di questo mese, che il brano è ispirato ad una storia comparsa sui giornali. Pare che “una ragazza fosse stata legata, bendata e buttata nel cofano da due uomini che, dopo aver guidato a lungo nella campagna inglese, l’avevano liberata nei boschi. Per tutto il tragitto avevano ascoltato incessantemente un nastro con una canzone “strana e inconfondibile”. La ragazza non l’aveva dimenticata.(…) La ragazza di Bastogne non ha fatto una bella fine. La canzone nella macchina dei rapitori non era dei P.I.L.” (Maurizio Blatto sulle pagine di RUMORE #177)
La risposta è nei versi di Lydon: “the cassette played poptones”… dallo stereo uscivano canzonette pop.
avete altri aneddoti da mettere a tavola?
Kiss Kiss
Bit Bang
Erik Killer
PS a proposito di Poptones: è reperibile sulle frequenze pugliesi di Radio Popolare Taranto un settimanale in onda ogni martedì a partire dalle 22.30 fino a mezzanotte inoltrata. La trasmissione risponde al nome “Pop.tones – anatomia dell’underground“ per l’appunto. Le scalette delle puntate precedenti sono disponibili sul sito del programma: www.poptones.splinder.com. Potrebbe prefigurarsi come una valida alternativa alle serate casalinghe feriali invernali al gusto di pile (si legge pail).
Lo dico per voi mica per me. Tzè.